Indici ricavati dai censimenti
Nei dati dei censimenti
demografici, il numero medio delle stanze per abitante è un indice del
tenore di vita; questo dato può variare da regime a regime essendo più
alto in una e meno in un’altra. Esso ha tutti i difetti che sono insiti
nelle medie soprattutto quello di nascondere la dispersione della
frequenza delle medie stesse. Qui è sicuramente migliore usare l’indice
di sovraffollamento (dato dalla percentuale di abitanti che hanno messo
in una certa frazione di stanze). Solitamente viene considerata
sovraffollata un’abitazione dove la media di persone per stanza è almeno
di 2. La Tav 224 ci mostra i dati di sovraffollamento nel 1931; queste
cifre ci consentono di stabilire le graduatorie di ricchezza:
1. per
condizione sociale (segue classifica)
2.
(segue classifica)
3.
(segue classifica)
Nella Tav 225 si trova
il grafico di grado di affollamento nella zona di Trieste; un altro dato
che può essere considerato un valido indice di benessere è il rapporto
tra numero di domestici e popolazione, facilmente individuabile in
città, il problema sussiste in campagna perché spesso non è possibile
distinguere il domestico. Questo ci spiega il perché i dati regionali
formulati con questo metodo si discostano molto tra regione e regione
(vedi Tav 226). Questo indice può essere utilizzato, in definitiva,
soltanto confrontando i vari distretti o le differenti classi sociali di
una medesima città.
Studio Calderoni: dottore commercialista, revisore contabile a L'Aquila.
Studio Gambicchia: dottore commercialista, revisore contabile a Rieti.
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