La ricchezza privata
Nel patrimonio di una
nazione, una parte è sempre inalienabile perché destinata all’utilità
collettiva; ne fanno parte il demanio pubblico e parte delle proprietà
della chiesa. D’altrocanto il restante forma una massa circolante in
perenne movimento. Sicuramente gran parte di questa massa è costituita
da ricchezza privata trasmissibile. Ovviamente c’è un legame tra massa
totale dei patrimoni privati ed il numero medio annuo che trascorre tra
il passaggio da un proprietario all’altro: C = MD (consistenza = al
prodotto del movimento per la durata). In definitiva è possibile
calcolare il valore di tutti i fondi se si hanno a disposizione il
valore medio dei fondi ed il tempo medio. Corrado Gini ha inventato i
seguenti metodi per valutare il patrimonio di un dato gruppo di persone:
1.
METODO DELL’INVENTARIO: stimando i beni di una nazione ed i patrimoni
delle singole persone, si può giungere al risultato di calcolare la
ricchezza;
2.
METODO DELLA CAPITALIZZAZIONE DEI REDDITI: i redditi presi singolarmente
vengono moltiplicati con i coefficienti di capitalizzazione (diversi
secondo i tipi di patrimonio);
3.
METODO DELLA PRODUZIONE TRA PATRIMONI TRASMESSI A TITOLO ONEROSO E
TOTALE DEI PATRIMONI: vengono valutati i patrimoni trasmessi in un certo
periodo determinando indirettamente il rapporto della composizione di
tutti i beni scambiati a titolo oneroso e quelli non onerosi; si ottiene
così il valore medio dell’interezza dei beni;
4.
METODO DELL’INTERVALLO TRA DUE TRASMISSIONI A TITOLO ONEROSO: vengono
valutati tutti i beni onerosi scambiati in un tempo prestabilito, si
calcola il tempo trascorso fra lo scambio di uno stesso bene e poi si
moltiplica il valore del bene scambiato in un certo periodo per
l’intervallo di tempo prestabilito
5.
METODO DELLA PROPORZIONE TRA PATRIMONI EREDITATI E TOTALE DEI PATRIMONI:
si valutano tutti i patrimoni per successione in un certo periodo
distribuendoli a seconda del numero totale di persone viventi e di
defunti distribuiti per età. Si ottiene, quindi, il valore del
patrimonio dei probabili prossimi defunti entro il periodo valutato;
6.
METODO DELL’INTERVALLO DEVOLUTIVO: si calcolano i patrimoni che in un
certo periodo vengono scambiati a titolo gratuito, si stabilisce
l’intervallo medio fra lo scambio ed infine si moltiplica il primo per
il secondo.
7.
METODO DEI MOLTIPLICATORI: si prende in esame una certa categoria di
bene, si divide il valore trovato per il valore delle stesse categorie
trasmesse però a titolo gratuito; si arriva così a determinare il valore
(moltiplicatore) che viene moltiplicato per il valore di altre categorie
di beni scambiati gratuitamente.
Spesso il metodo 1 è
usato a quello 2. Quello 1, però, può essere utilizzato solo in alcune
categorie di capitale. Per gli immobili si adotta solitamente il metodo
3; per i beni mobili non si usa né il metodo 3 né quello 4 ; è invece
applicabile il metodo 5, che si può riassumere in tre fasi:
1. si
calcola il totale delle successioni, il numero dei deceduti (alle
singole età) per un periodo prestabilito;
2. si
calcola il numero delle persone vive ad una data vicina al periodo di
osservazione (per ogni età);
3. si
fa il calcolo dei rapporti e si moltiplica per Vi. Il risultato da il
valore totale dei patrimoni ereditati.
Nel metodo Mallet-
Laughton la base è fondata sull’ipotesi che il patrimonio medio dei
defunti sia uguale a quello dei vivi, sempre a parità di età; questo
metodo però pare che dia risultati erronei per difetto.
Studio Calderoni: dottore commercialista, revisore contabile a L'Aquila.
Studio Gambicchia: dottore commercialista, revisore contabile a Rieti.
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